Subito dopo un prelievo di sangue è comune sottovalutare la fase di recupero e pensare che si possa tornare immediatamente alla normalità. In realtà, alcune azioni compiute troppo presto possono aumentare il rischio di ematomi, svenimenti e persino infezioni locali. Le complicanze più frequenti, come dimostrano diversi casi clinici, coinvolgono soprattutto chi rimuove il cerotto, il tampone o inizia movimenti bruschi del braccio da cui è stato prelevato il sangue prima che la ferita si sia realmente cicatrizzata. Ecco perché è fondamentale conoscere le azioni da evitare e le precauzioni da seguire nei minuti e nelle ore successive al prelievo, per salvaguardare la propria salute e favorire una pronta guarigione.
Errori da evitare assolutamente dopo il prelievo
Il comportamento nel periodo immediatamente successivo al prelievo incide in modo decisivo sulla probabilità di sviluppare complicanze. Tra gli errori più comuni vi sono:
- Rimuovere il cerotto troppo presto: una delle azioni più rischiose è togliere il cerotto o il tampone prima di almeno un’ora dal prelievo. Il presidio serve a facilitare la coagulazione del sangue e proteggere la piccola ferita. Togliendolo prematuramente si favorisce la fuoriuscita di sangue, con la possibilità di sviluppare ematomi e incrementare il rischio di infezioni locali.
- Eseguire attività fisica intensa: specie nel caso di sport che coinvolgono il braccio piagato, l’attività fisica aumenta la pressione sanguigna nell’area, può riaprire la ferita o causare sanguinamento sottocutaneo, portando rapidamente a un ematoma difficilmente riassorbibile. Meglio evitare movimenti bruschi e sforzi nelle 24 ore successive per favorire la rigenerazione dei tessuti danneggiati.
- Non comprimere adeguatamente la zona dopo la rimozione dell’ago: la pressione sul punto di prelievo è essenziale per impedire la fuoriuscita di sangue nei tessuti circostanti. Una pressione inadeguata si traduce spesso in ecchimosi, gonfiore e dolore locale.
- Bagnare la zona troppo presto: il contatto con acqua prima che la ferita sia chiusa allenta il cerotto e può favorire la comparsa di infezioni batteriche. Sempre meglio attendere la completa chiusura prima di lavare l’area interessata.
Svenimenti: cause e prevenzione
Uno degli effetti collaterali più temuti ma relativamente frequenti è lo svenimento dopo il prelievo di sangue. La spiegazione scientifica di questo fenomeno va ricercata nella cosiddetta sincope vasovagale, una reazione fisiologica provocata da un improvviso calo della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, innescata spesso da ansia, paura degli aghi, dolore o la visione del sangue. Risulta quindi fondamentale osservare alcune misure di prevenzione:
- Riposo: rimanere seduti o sdraiati per qualche minuto dopo il prelievo aiuta il sistema circolatorio a recuperare, riducendo il rischio di una caduta repentina di pressione.
- Non alzarsi bruscamente: stare in piedi troppo rapidamente subito dopo il prelievo può scatenare vertigini o perdita di coscienza temporanea.
- Mantenere la calma: lo stato ansioso amplifica il rischio di sincope; è utile respirare profondamente e distrarsi nel momento del prelievo.
- Comunicare al personale sanitario eventuali episodi precedenti di svenimento, per poter adottare misure preventive specifiche (es. eseguire il prelievo da sdraiato).
Ematoma post-prelievo: come prevenirlo
Il ematoma rappresenta una delle complicanze più comuni subito dopo il prelievo di sangue. Insorge quando il sangue fuoriesce dalla vena e si riversa nei tessuti perivenosi, formando una tipica macchia blu-violacea accompagnata talvolta da dolore e gonfiore. Non sempre è colpa di chi effettua la procedura: anche un errore del paziente, come muovere il braccio troppo presto o non comprimere abbastanza, può essere responsabile.
Fattori che aumentano il rischio di ematoma
- Vene profonde o difficili da localizzare: la venipuntura su una vena poco visibile può perforare anche vasi secondari, favorendo la fuoriuscita di sangue.
- Pressione insufficiente dopo il prelievo: un tamponamento blando o prematuro lascia libero il sangue di uscire dallo spazio venoso.
- Movimenti precoci del braccio: sollecitare l’area, alzare pesi o piegare energicamente il gomito subito dopo facilita lo stravaso di sangue nei tessuti.
Per evitare il rischio di ematomi:
- Premere forte e a lungo con il tampone immediatamente dopo la rimozione dell’ago, almeno per 3-5 minuti.
- Mantenere il braccio in posizione distesa e rilassata per alcuni minuti.
- Evita movimenti bruschi e il sollevamento di pesi per almeno 12-24 ore dopo il prelievo.
Altre raccomandazioni e rischi meno noti
Un aspetto spesso trascurato riguarda le modalità del prelievo e alcune condizioni cliniche preesistenti che possono aumentare il rischio di complicanze:
- Non effettuare il prelievo su bracci che abbiano subito infusioni recenti, soprattutto se il paziente è stato sottoposto a terapie con particolari farmaci o soluzioni. Il sangue può risultare alterato da contaminanti come glucosio, sodio, aminoacidi, proteine o anticoagulanti artificiali.
- Se si soffre di diabete, insufficienza cardiovascolare o renale, evitare il prelievo dagli arti inferiori per il rischio maggiore di lacerazioni e difficoltà di cicatrizzazione.
- Segnalare sempre eventuali allergie ai materiali utilizzati (cerotti, disinfettanti), in quanto possono provocare reazioni cutanee, rossore, prurito o edema locale.
- Non incappucciare mai l’ago del prelievo in modo autonomo, per evitare rischio di punture accidentali: l’ago deve essere smaltito secondo le procedure previste.
- Gestire con attenzione lo stato ansioso, evitando di fissare l’ago o assistere alla procedura se si è particolarmente emotivi.
Queste raccomandazioni non solo aiutano a evitare complicanze spiacevoli come ematomi e svenimenti, ma contribuiscono anche a preservare la qualità del campione ematico per la corretta diagnosi.
Infine, sebbene il prelievo di sangue sia una procedura semplice e sicura, restano numerosi gli accorgimenti da adottare per ridurre i rischi. Piccole attenzioni, come pressare correttamente il tampone, aspettare a rimuovere il cerotto, evitare subito attività fisica e comunicare eventuali disturbi, sono fondamentali per un recupero senza complicazioni e per proteggere la propria salute anche in una pratica medica tanto comune quanto sottovalutata.